I gesti a volte dicono più delle parole. Proviamo a imparare quelli usati in altri luoghi del mondo per dire sì e dire no!
Dire sì, dire no
Sembra la cosa più semplice da dire e da capire… basta anche un piccolo gesto… e invece, guardate che confusione fanno nel mondo due parole piccole piccole!
Ci sono paesi in cui per dire sì viene usato lo stesso movimento della testa che in altre parti del mondo significa no. Noi magari non ce ne rendiamo conto, perché siamo abituati al modo più diffuso per negare qualcosa, che è quello di scuotere la testa e per dire sì, invece, facciamo un cenno del capo in giù. Ma non la pensano così arabi, greci, turchi e bulgari: per dire no, infatti, trovano più efficace un rapido movimento della testa all’insù. Per dire sì, la testa ruota da un lato all’altro in Bulgaria, Grecia, Turchia, Iran e Bengala.
In altri paesi, per dire no e sì, preferiscono affidarsi alle mani, accostando le mani e affiancando gli indici, gli arabi dicono «sono d’accordo!». In Africa occidentale per manifestare il consenso si colpisce il palmo aperto di una mano con il pugno dell’altra. Per dire no si può usare la mano destra: in Italia, con indice e pollice alzato, la mano ruota sul polso, mentre i giapponesi muovono la mano aperta avanti e dietro.
(da: Paola Gabbrielli, Sconfiniamoci. Storie di giovani migranti, Nuove Edizioni Romane, Roma 1999)